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Vogliamo condividere con te i temi principali del bricolage e fai da te per aiutarti e farti avvicinare sempre di più a questo mondo pieno di idee e creatività!

IL NASTRO ADESIVO: tipologie e utilizzi

con "Come fare con Barbara"

Come organizzare il tuo garage risparmiando spazio

Il nastro adesivo è un nastro di plastica o carta cui è applicata una sostanza adesiva. Il nastro può essere adesivo da un solo lato o da entrambi (nastro biadesivo), nel secondo caso una delle due facce del nastro è spesso protetta da una pellicola.

È utilizzato per incollare oggetti fra loro per lo più temporaneamente, ma anche permanentemente. L'adesione avviene per semplice contatto con l’oggetto”. Questa la definizione di Wikipedia. 

 

L'inventore del nastro adesivo fu lo statunitense Richard Drew, ricercatore della 3M, che lo creò nel 1925 e lo mise in commercio nel 1930. In Europa giunse solo nel 1937.  Il nastro adesivo era fatto con colla da falegname e glicerina. Sembra però che la 3M, per risparmiare, usasse poca colla e che perciò qualcuno la accusò di essere "scozzese" (in riferimento alla stereotipata tirchieria degli scozzesi), da qui l'origine del nome “scotch”. 

 

Per quel che ci riguarda però, cari bricoleurs, possiamo entrare nello specifico e sviscerare le due macro categorie.

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Il nastro adesivo di carta

La sua nascita è dovuta alla necessità di dipingere in 2 colori, e quindi di schermare alcune parti della famosa Model T Ford, prima macchina prodotta in serie. Parliamo quindi di carrozzeria!

Quello più comune, che noi bricoleurs usiamo di frequente, è quello giallino le cui dimensioni variano da 1 cm ( perfetto per seguire le curve) a 5 cm. Generalmente serve a proteggere una superficie.

 

Noi lo usiamo molto, ad esempio quando eseguiamo gli stencil: per creare i tamponi, per fermare l’acetato sul muro o per ricostruire un ponte che abbiamo inavvertitamente tagliato. Ed è assolutamente fondamentale quando si parla di righe!

 

Negli anni questo tipo di nastro si è evoluto e in commercio si trovano dei rotoli con una striscia di carta attaccata, per schermare superfici più ampie o addirittura con una striscia di plastica attaccata (superfici ancora più ampie).

 

I 2 problemi principali di questo nastro (senza il quale non potremmo lavorare) sono : 

  1. La pittura filtra in alcuni punti, rendendo il filo leggermente zigrinato;

  2. Se non rimosso subito dopo avere dipinto, a volte strappa dei pezzettini di pittura di fondo.

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Negli anni ci sono state delle evoluzioni e sono apparse delle varianti come quella rosa che definirei "delicata" e che ultimamente prediligo quando si tratta di decorazione. Si attacca meno alla superficie, diminuendo quindi i rischi di strappare il fondo quando si rimuove, malgrado ciò la pittura filtra meno sotto la sua superficie ed è quindi perfetto per righe e decorazioni su fondi finiti.

 

Un altro tipo di nastro interessante è quello con increspature, molto adatto a proteggere superfici curve, come quello normale spesso 1 cm solo che questo riesce a schermare una superficie maggiore essendo più largo.

 

Esiste anche una versione di nastro adesivo di carta da imballaggio. Largo come quello in plastica e dello stesso color avana, è la sua versione sostenibile ed è molto efficace.

 

Washi tape: Questo tipo di nastro di carta adesivo nasce in Giappone e, meraviglia delle meraviglie, è decorato! Viene usato prevalentemente per lo scrap booking, album delle fotografie (per chi come me li fa ancora!) o per creare dei bellissimi pacchetti regalo! Il suo scopo è prettamente decorativo e la solidità non è una sua caratteristica, ma volendo si può usare per schermare una superficie che non deve essere dipinta.

 

Il nastro adesivo di plastica

Questo tipo di nastro è l’evoluzione di quello di carta. La colla viene messa sul cellophane invece che su carta e nasce così il nastro adesivo trasparente. 
Anche in questo caso ci sono moltissime varianti, sino al nastro telato, con il quale si riesce a riparare quasi tutto. 

 

Ma andiamo per ordine. 

 

Il nastro adesivo trasparente: ce ne sono di varie dimensioni, dalla più piccola, che usiamo per fare i pacchetti, alla più grande che può essere usata per imballare.

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Il nastro da imballaggio o da pacchi, solitamente è color avana e viene utilizzato per chiudere le scatole di cartone nei traslochi. 
Recentemente questo tipo di nastro è stato prodotto in vari colori, proprio per facilitare il riconoscimento delle scatole durante un trasloco. Blu per il bagno, rosso per la camera da letto, e così via. Un modo pratico ed efficace che rimpiazza la scritta sul cartone che statisticamente è sempre sul lato invisibile della scatola, in fondo alla pila.

 

Il nastro telato o duct tape: Molto efficace per riparazioni a lungo termine. Questo tipo di nastro è stato inventato negli Stati Uniti da Vesta Stoudt nel 1943. Idrorepellente e molto solido, era perfetto per chiudere le scatole delle munizioni. In Italia viene genericamente chiamato gaffa, da gaffer tape, anche se quest’ultimo, telato anch'esso, non è idrorepellente ed è meno solido, non adatto a riparazioni definitive.

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La particolarità (sorprendente) del nastro telato è che si taglia strappandolo con le mani, senza bisogno di usare le forbici. Ricordo che una volta l'ho usato per riparare la scocca dello specchietto retrovisore della mia macchina!

 

Sempre nell’ambito del nastro americano, c’è il nastro di alluminio sorprendentemente resistente oltre che esteticamente bellissimo. Resiste agli sbalzi di temperature, agli oli e agli acidi ed è impermeabile al vapore. Può essere utilizzato per applicazioni di protezione, copertura, isolamento e riparazione in combinazione con qualsiasi superficie metallica.  Ma, vista la bellezza prima, o poi troverò un uso diverso!

 

Il nastro anti sdrucciolo: lo avrete visto mille volte sugli scalini dei locali pubblici o sulle barche. È un nastro adesivo che sulla sua superficie sembra abbia carta vetrata, ma non è così! Perfetto per evitare scivolate, soprattutto in caso di superficie bagnata.

 

Il nastro biadesivo: contrariamente agli altri tipi di nastri adesivi, questo ha la colla su entrambi i lati anche se per lo più uno dei due lati è coperto da una pellicola protettiva. Oltre a quello sottile, che si compra in cartoleria e che serve a fare il pacchetto regalo perfetto, il nastro biadesivo esiste di dimensioni maggiori e prevalentemente serve ad unire due superfici, anche di diversa natura, in modo permanente e non, senza l'ausilio di saldature, viti o rivetti.

Viene spesso utilizzato per incollare moquette e linoleum ed in questo caso è anche lui telato per una maggior resistenza

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Il nastro isolante: entriamo ora nel mondo dell'elettricità dove il nastro isolante la fa da padrone. 
Questo tipo di nastro ha un supporto tipicamente in PVC, ovvero in un materiale che è caratterizzato tra le altre cose dà una conducibilità estremamente bassa.
Questo è il primo fattore fondamentale per un nastro isolante; il secondo è quello dell'elasticità, contrariamente agli altri nastri adesivi che elastici non lo sono affatto o pochissimo.

 

Il nastro isolante è quindi un nastro adesivo elastico che permette di isolare dalla corrente elettrica ed inoltre aderisce perfettamente ai cavi elettrici fungendo, oltre che da isolante, da collante e da supporto. Lo vedo spesso utilizzato nei cantieri, dove fuoriescono i cavi elettrici con le lampadine che penzolano, funzionanti, grazie al nostro nastro isolante!

 

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